Il brevetto di un'importante invenzione che avrebbe potuto rivoluzionare la storia del cinema scompare misteriosamente negli anni Venti del secolo scorso forse per mano di qualcuno che avrebbero preferito utilizzarlo per proprio tornaconto, ritrova luce dopo settant'anni nell'Archivio di Stato a Roma.
Dopo una lunga indagine condotta dai discendenti dell'inventore, partendo da due disegni e qualche sigla, quella che era una leggenda di famiglia riacquista la sua dimensione reale e la sua dignità.
Sullo sfondo di una Sardegna ancora rurale a cavallo tra le due grandi guerre, rivivono le vicende dello sfortunato protagonista e dei personaggi che lo cirondano.
"Al genio non riconosciuto"
Questa è la dedica che troviamo nelle prime pagine del libro.
L'autrice si riferisce al Nonno che non ha mai vuto l'occasione di veder riconosciuta l' invenzione che avrebbe potuto cambiare per sempre il mondo del cinema.
Il brevetto del quale ci parla infatti, avrebbe potuto risolvere la problematica presente al tempo a proposito dell'incocomitanza tra lo scorrrere delle immagini e del suono.
A Roma è conservato il Brevetto, ma un giorno andando a cercare la sua copia il nonno non la trovò più, era scomparsa.
L'autrice con questo libro rende giustizia al Nonno e fa chiarezza sul mistero irrisolto.
Lidia Fancello
olbiese di origini dorgalesi, di professione grafica, con la passione per la ricerca e la lettura, si cimenta per la prima volta nella scrittura con un test narrativo basato su una storia vera.
A cura di Sabrina Petrosi e Anastasia Isoni
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